

ABOUT CORTEN
Il Corten è un Acciaio basso legato con 0,2-0,5% di rame, 0,5-1,5 % di cromo e 0,1-0,2 % di fosforo appartenente alla famiglia degli acciai “patinati”.
La sua caratteristica predominante è quella di auto proteggersi grazie alla formazione di uno strato di ossido superficiale, il quale garantisce un film protettivo tale da impedire il progressivo estendersi della corrosione. Quest’acciaio brevettato dalla United States Steel Corporation nel 1933, si è oramai decisamente affermato non solo in America, dov’è utilizzato su vastissima scala , ma anche in Europa ed in altri paesi dove è stato vantaggiosamente adottato in numerose applicazioni.
La Stylpoint srl ha fatto da precursore nell’utilizzo di questo particolare materiale in territorio pugliese, ed in particolare nella provincia di Taranto dove l’azienda ha sede, introducendolo nelle realizzazioni di serramenti ed arredi già nel lontano 1982.
PERCHÈ UTILIZZARLO?
Sono evidenti i vantaggi di ordine tecnico ed economico che i costruttori possono ottenere con l’impiego del Corten. Adottando questo tipo d’acciaio in sostituzione dei comuni acciai al carbonio, infatti, è possibile una riduzione degli spessori impiegati e grazie alla elevata resistenza alla corrosione ne consente l’utilizzo allo stato “nudo”.
Esistono differenti qualità di Corten selezionabili in funzione dell’utilizzo finale:
Corten “A”: per uso in ambito Architettonico. Comunemente denominato al fosforo, ha una resistenza all’attacco degli agenti atmosferici da 5 a 8 volte a quella dell’acciaio al carbonio.
Corten “B” e “C”: per uso Strutturale. Comunemente denominato al vanadio, viene utilizzato per strutture con forti sollecitazioni ed ha una resistenza all’attacco degli agenti atmosferici 4 volte superiore a quella dell’acciaio al carbonio.
LAVORAZIONE E TRATTAMENTO
L’acciaio Cor-ten può essere saldato in tutti gli spessori e con tutti i più comuni metodi di saldatura (Elettrodo, Filo, Tig, ecc). È Consigliabile l’utilizzo del metodo a elettrodi oppure a filo per ottenere un’ossidazione uniforme sul manufatto anche in presenza di “cordoli di saldatura”.
Può essere impiegato direttamente senza nessun trattamento, o può – a seconda delle necessità – richiedere un trattamento chimico allo scopo di velocizzare la formazione della barriera di ossido.
Tale trattamento richiede un’accurata pulizia del manufatto attraverso “il decapaggio” dello stesso. Il manufatto può inoltre essere protetto per evitare “fenomeni di colature”.
L’effetto estetico cambia in base a diversi fattori: si avrà un’ossidazione più uniforme e scura effettuando il trattamento con protezione finale, ed una ossidazione più chiara e rossastra lasciando il materiale alla stato “nudo”, il quale diventa cangiante in base alle condizioni meteo; Più scuro con la pioggia e più chiaro una volta asciutto. Con il passare del tempo il Corten tenderà comunque ad assumere una colorazione bruna.







LE FASI DEL TRATTAMENTO
FASE 01
DECAPAGGIO
Il Cor-ten normalmente si presenta con una patina scura sulla superficie dovuta alla presenza della calamina. Per ottenere il miglior risultato di ossidazione uniforme, è necessario procedere con un buon decapaggio, è infatti importante eliminare completamente la calamina dal manufatto, al fine di ottenere un’ottimo risultato finale. IL decapante può essere: – Liquido per usi ad immersione – GEL per usi a pennello Tempo di applicazione: 20 min. Temperatura: Ambientale Al termine risciacquare accuratamente con acqua. NOTA: Se le ossidazioni sono particolarmente tenaci potrebbe rendersi necessario un trattamento meccanico abrasivo al fine di rimuovere lo strato di calamina presente sulla superficie. Dopo il decapaggio il colore scuro della lamiera scompare, lasciando la superficie ad un colore grigio chiaro.
FASE 02
OSSIDAZIONE
Prima di procedere con il trattamento di ossidazione verificare che la superficie sia perfettamente decapata ed asciutta. Si consiglia la seguente procedura: • Spruzzare o tamponare il prodotto sulla superficie in maniera uniforme. • Attendere circa 24 ore. • Al bisogno, applicare nuovamente L’attivate di ossido non in quantità eccessiva in quanto potrebbe sciogliere l’ossido precedentemente formato. • Attendere altre 24 ore e valutare il risultato. • Se il risultato è quello desiderato, si deve procedere ad un accurato lavaggio (non in pressione) ; se il risultato non è quello desiderato ripetere l’operazione fin qui descritta. Importante: Risciacquare solo ad ossidazione terminata, non prima. Si precisa che più si forma ossido sulla superficie e più scuro diventa il colore del manufatto e viceversa.
FASE 03
PASSIVAZIONE
La passivazione serve a stabilizzare lo strato di ossido formato in superficie dopo il trattamento di ossidazione. La soluzione passivante si applica ai manufatti dopo il trattamento di ossidazione e deve essere applicata nel seguente modo. a) Pulire con uno straccio asciutto, oppure con un panno scotch brite (consigliato), in modo da togliere l’ossido superficiale e rendere la superficie da trattare liscia. b) Applicare il passivante fino a saturazione a pennello (facendo attenzione a non lasciare colature), finche viene assorbito dall’ossido, dopo circa 24 ore applicare nuovamente sulla superficie almeno un’altra mano di prodotto e lasciare ad asciugare. Non è necessario risciacquare. c) Lasciare asciugare a temperatura ambiente. Grazie a questa tipologia di passivazione si riesce a proteggere il manufatto, bloccando di fatto lo strato di ossido superficiale.
FASE 04 | 05
FINITURA
“Mani a finire”. La prima mano del prodotto a finire è importante in quanto conclude il processo di trattamento, si tratta di un solvente nitro-cellulosico il quale protegge l’ossido in superficie da qualunque contatto, è indicato per lo più per manufatti posizionati all’interno, non esposti alle intemperie. – Nel caso in cui il manufatto dovrà essere esposto all’esterno è necessario aggiungere alla mano di fondo, un ultimo passaggio di polimero poliuretanico il quale conferirà al manufatto la totale protezione dalle intemperie.
L’OSSIDAZIONE NEL TEMPO
